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Produzione di macchine utensili in diminuzione nel terzo trimestre 2019

Mentre ci si avvia verso la conclusione di questo 2019, i numeri relativi alla domanda di macchine industriali e di utensili, fanno registrare un negativo -18,6% su base annua con riferimento allo stesso trimestre 2018.

A dirlo è una ricerca condotta da Ucimu, che registra il calo sia per quanto riguarda le commesse assegnate alle imprese italiane nel nostro Paese (-19,3%) sia per quanto riguarda quelle ottenute a livello internazionale ( -14%).

Il 2019 è stato negativo in Italia anche per quelle imprese che avrebbero dovuto segnare dati più confortanti, grazie ai vantaggi offerti dal piano nazionale di industria 4.0. Parliamo di quei settori che hanno investito in utensili, robotica e automazione, o più semplicemente in macchine utensili a controllo numerico integrate in sistemi collaborativi

Le cause di questa frenata vanno rintracciate sia a livello internazionale che italiano.
Da un lato infatti, le tensioni commerciali fra Usa e Cina, stanno condizionando due Paesi da cui è sempre arrivata una solida domanda per il comparto dell’industria manifatturiera e automobilistica.
Tensioni che si aggiungono a quelle ormai permanenti nell’area medio-orientale con ricadute tutt’altro che positive per il settore dell’oil & gas.




Dall’altro poi, si registra un quadro nazionale ben lontano dalla stabilità politica che finisce inevitabilmente per creare incertezza attorno alla prossima legge finanziaria.
Preoccupano in particolare, la mancanza di conferme rispetto a provvedimenti importanti come iperammortamento e superammortamento, fondamentali per sostenere gli investimenti delle imprese nei settori della ricerca e sviluppo e negli investimenti su robotica e automation.

Così come destano perplessità, le mancate conferme in ordine ai fondi del programma formazione 4.0, da destinare ai lavoratori delle fabbriche che hanno bisogno di competenze specifiche per sostenere i processi di digitalizzazione.
Formazione che oggi può essere fatta, grazie a strumenti adeguati alle necessità della formazione digitale, come video tutorial, “how to” e contenuti di e-learning che possono poi essere erogati anche in diretta YouTube sul canale aziendale. Si tratta di strumenti di marketing che l’ industria manifatturiera italiana, a parte poche case history,  stenta a fare propri, come invece fanno con successo  competitors stranieri

Nulla nemmeno sul fronte del sostegno alle piccole e medie imprese, che lavorano per la loro internazionalizzazione su mercati extra europei.




Allo stesso modo non può non registrarsi la mancanza di certezze in ordine alle misure di sostegno alla promozione e alla presentazione aziendale, attuata sia attraverso attraverso la partecipazione a fiere e ad eventi internazionali, che tramite video marketing : attività queste che in passato hanno goduto di un apposito credito d’imposta.
Stessa situazione, per i fondi che sarebbero dovuti servire a richiamare investitori stranieri nelle fiere internazionali, che si tengono in Italia.Video_Industriali_Galliano

E dopo qualche anno dalla sua introduzione è tempo di bilanci anche per industria 4.0, che non può più limitarsi ad essere fonte di finanziamenti da confermare di anno in anno, ma deve assumere carattere strutturale in modo da consentire quella programmazione pluriennale, necessaria per investire in automatizzazione delle linee produttive, robotica e macchine utensili dotate di CNC. Perché se è vero che la conferma del superammortamento del 130% è un segnale confortante, è altrettanto vero che una delle maggiori difficoltà che incontrano le imprese italiane è proprio quella della programmazione di lungo periodo, fortemente limitata dall’ assenza di certezze offerte dallo Stato in termini di investimenti pubblici allo sviluppo e alla competitività del sistema Italia.

Giuseppe Galliano Studio
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