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Ascoltando Giovanni Paisiello

Pubblicato il secondo CD dedicato alle Overtures operistiche di Giovanni Paisiello, il grande compositore tarantino del Settecento.

Dopo la pubblicazione, in sei cd, della serie completa delle Ouvertures operistiche di Domenico Cimarosa, straordinario compositore aversano della seconda metà del Settecento, l’Accademia Lirica Toscana “Domenico Cimarosa” pubblica il secondo volume dedicato alle Ouvertures di Giovanni Paisiello, considerato anch’egli uno dei maggiori compositori della cosiddetta Scuola Napoletana e che fu, più o meno, coetaneo – e rivale – di Cimarosa.

La nuova release discografica, intitolata “Paisiello: Opera Overtures, Vol. 2”, prodotta e distribuita da Horus Music Limited e Unable Music, è in già disponibile in prevendita nei maggiori stores musicali online. L’uscita ufficiale è programmata per il giorno 4 aprile 2022. Interpreti di questa serie di undici Overtures, per la maggior parte inedite e mai registrate in disco, sono la Tuscan Opera Academy Orchestra diretta da Simone Perugini. Il lavoro di recupero delle partiture delle Overtures registrate è stato, racconta il maestro Perugini «lunga e piuttosto penosa. Fortunatamente la straordinaria biblioteca del Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli custodisce la quasi totalità delle partiture complete autografe delle opere di Paisiello, ma il maestro tarantino aveva una scrittura piuttosto frettolosa, imprecisa e di non sempre facile interpretazione.». Nel CD – e, ovviamente, nella distribuzione digitale, sono presenti overtures tratte da opere per la maggior parte mai prodotte in epoca moderna quali, ad esempio, «Lucio Papirio dittatore» o «I scherzi di amore e di fortuna» accanto alla registrazione di lavori maggiormente conosciuti come l’ouverture per la celebre «Nina, o sia la pazza per amore». Le musiche di Paisiello qui registrate si potranno ascoltare, aggiunge Perugini, «attraverso una linea interpretativa, come si dice in ambito musicale e musicologico, “storicamente informata”, con una rinnovata attenzione non solo al segno scritto di Paisiello, di cui non si trascura o si altera nulla nell’esecuzione, ma anche attraverso uno stile esecutivo vicino a quello che doveva essere lo stile dell’epoca di Paisiello. Uno stile di cui non si è persa totalmente traccia, poiché moltissimo trattati di argomento musicale dell’epoca, ce ne fanno un racconto fedele e dettagliato. Lungi dall’avere la pretesa di ricostruire un mondo musicale molto diverso dal nostro, tuttavia abbiamo cercato, con gli strumenti musicologici che abbiamo a disposizione, di avvicinarci più possibile al mondo esecutivo e sonoro della fine del Settecento».

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