Gold Standard, ma davvero Trump vuole riportarlo in vita?
Sono quasi cinquant’anni che il Gold Standard è morto e sepolto. Ma periodicamente Trump fa capire che non disdegnerebbe affatto di riportarlo in vita, tant’è che a luglio ha canddiato Judy Shelton – sostenitrice del gold standard – per il rinnovo del direttivo della Fed.
Nostalgia del Gold Standard
Il Gold Standard era un sistema che collegava in modo diretto l’andamento della valuta di un paese al metallo prezioso, per cui la singola banca centrale si impegnava a convertire in oro qualunque ammontare di valuta nazionale. L’oro rappresentava quindi lo standard monetario in ambito internazionale e all’interno dei paesi aderenti. Se oggi fosse ancora in vigore, e l’Unione Europea fissasse il prezzo dell’oro a 500 euro l’oncia, il valore dell’euro sarebbe 1/500 di un’oncia d’oro.
Tutto questo darebbe stabilità dei prezzi affidabile e maggiore fiducia nelle transazioni commerciali globali (piangerebbe la maggior parte dei broker forex CFD, che dovrebbero chiudere i battenti), visto che la valuta cartacea avrebbe un valore legato a qualcosa di reale. A conti fatti, il gold Standard disinnescava l’inflazione e la deflazione, promuovendo un ambiente monetario stabile.
Contro le svalutazioni competitive
La Shelton ha più volte criticato l’attuale sistema si scambi valutari che permetterebbe ad alcuni Paesi di avvantaggiarsi di svalutazioni competitive, una linea sposata dal Presidente Trump. In un suo tweet di qualche mese fa, Trump scrisse: “Cina ed Europa giocano il grande gioco di manipolazione della valuta e pompano denaro nel loro sistema al fine di competere con gli Stati Uniti. Dovremmo giocare la partita, o continuare ad essere i manichini che siedono e guardano educatamente come altri paesi continuano a fare i loro giochi – come hanno fatto per molti anni“.
Trump e la battaglia per il dollaro
Trump da sempre va dicendo che il dollaro forte – che fluttua liberamente sul valutario – è nemico dell’economia americana. Ha pure attaccato spesso la FED, che con la sua politica monetaria influenzava la forza della valuta. Un nuovo Golda Standard gli toglierebbe questo potere. Basta una semplice analisi fondamentale per riconoscere come gli Stati Uniti, essendo il più grande detentore di riserve ufficiali di oro al mondo, grazie a un nuovo gold standard avrebbero un risalto costante negli affari monetari globali. Insomma gli farebbe esprimere al meglio il suo potere economico. Del resto proprio il predominio economico è alla base della guerra commerciale con la Cina.