Il reato di contraffazione
Può succedere di fare degli acquisti che non siano proprio limpidi. O meglio, può capitare di essere allettati da un prezzo particolarmente basso di un noto marchio, trovato in una bancarella oppure online o anche in certi negozi, non autorizzati. Si tratta di acquistare prodotti di contraffazione, dove capire che si abbia tra le mani un falso, non è affatto semplice. A volte sono delle diverse cuciture, a volte elementi minimali dell’etichetta, comunque la possibilità di capire che si tratti di un prodotto non originale non è immediata e può trarre in inganno l’acquirente.
Come capire quando un marchio è contraffatto?
Innanzitutto bisogna chiarire i termini. Contraffare vuol dire riprodurre qualcosa in modo tale che venga scambiato per l’originale, questo secondo l’Ufficio Italiano Brevetti e Marchi. La contraffazione infatti si verifica considerando l’impressione che il consumatore medio ha vedendo quel marchio. Si fa appello al giudizio sintetico e totalizzante che può dare un cliente e non sulla sua capacità di cogliere le sfumature o i piccoli cambiamenti. Esistono però dei criteri per individuare l’imbroglio relativo alla contraffazione? La risposta è sì.
I criteri per identificare la contraffazione
Se non siamo sicuri di quando abbiamo tra le mani, ci si può anche rivolgere alla consulenza avvocato online. Comunque, possiamo iniziare a dare una prima analisi del prodotto. Quando il prezzo è eccessivamente inferiore a quello di mercato, allora siamo in presenza di una possibile contraffazione. Se poi il prodotto non è venduto negli store ufficiali o nei negozi autorizzati potrebbe essere un ulteriore rischio, così come gli shop online. Inoltre, deve essere presente il marchio CE scritto nella maniera corretta, spazi compresi, così pure le etichette non devono presentare errori. In ultimo ,il packaging non deve risultare aperto, usurato e di nuovo rimodellato.