Sono molti i lavoratori ai quali viene richiesto di effettuare dei viaggi di lavoro nel corso della loro attività professionale. Gli spostamenti in aereo di lunga tratta e che prevedono il cambio di fuso orario possono rappresentare un elemento destabilizzante per i fisiologici ritmi dell’organismo e possono portare all’insorgenza di quella che viene definita sindrome da jet lag.
Svariate ricerche scientifiche hanno preso in esame l’impatto che il cambiamento di fuso orario può avere sulla salute dell’individuo. Dal punto di vista professionale gli effetti del jet lag diventano rilevanti per quei lavoratori che sono chiamati a effettuare frequenti trasferte professionali. Nel corso della sorveglianza sanitaria periodica il medico del lavoro deve tener conto di questo aspetto e deve fornire al professionista il supporto di cui ha bisogno per cercare di prevenire l’insorgenza di disturbi o di trattarli prontamente.
Cos’è il jet lag?
Con jet lag si fa riferimento a quell’insieme di disturbi sia fisici che mentali che affliggono coloro che si trovano a cambiare fuso orario in breve tempo. Questo corteo di segni e sintomi non si manifesta nel caso in cui la differenza tra il fuso orario del luogo di partenza e quello della destinazione è minima, dal momento che una differenza di poche ore non ha un impatto significativo sull’orologio biologico dell’individuo.
Sebbene ci si stia concentrando ora sull’effetto che le trasferte di lavoro possono avere sui professionisti, la sindrome da jet lag è molto diffusa anche tra coloro che viaggiano per piacere. Avere dunque in mente di cosa si tratta e quali sono i sintomi che la contraddistinguono può tornare utile non solo ai lavoratori, ma anche agli amanti dei viaggi.
Frequenti trasferte di lavoro: quali sono i sintomi del jet lag?
La sindrome da jet lag si può presentare con delle manifestazioni diverse e può comprendere sia dei disturbi fisici che dei disturbi psicologici. Di seguito sono elencati i sintomi da jet lag, va ricordato però che non è necessaria la presenza di tutti i sintomi per fare diagnosi, ciascun individuo può infatti presentare un quadro clinico differente. La sintomatologia che più frequentemente si associa con il cambiamento di fuso orario è la seguente:
- Mal di testa
- Sensazione di confusione mentale
- Difficoltà di ragionamento e nel formulare pensieri complessi
- Aumento della lacrimazione e difficoltà nei movimenti di accomodazione oculare
- Riduzione della salivazione e sensazione di bocca secca
- Contrazioni involontarie della muscolatura scheletrica durante le ore di sonno
- Difficoltà nel mantenere la concentrazione
- Sensazione di stanchezza e di malessere generale
La durata della sintomatologia è variabile, vi sono però dei fattori che possono essere esaminati per stimare il periodo di recupero dell’individuo:
- Età del soggetto: è stato dimostrato che maggiore è l’età del soggetto minore è la sua capacità di adattamento e dunque maggiori sono le difficoltà nel recuperare il fisiologico orologio biologico.
- Fuso orario: gli effetti psicofisici del jet lag e la durata della sintomatologia sono correlati al numero di meridiani che vengono attraversati nel breve periodo di tempo.
- Senso di rotazione: a influire sulla sintomatologia da jet lag non è solo il numero di meridiani attraversati ma anche il senso di rotazione dello spostamento, infatti lo spostamento da ovest a est rende più difficile l’adattamento rispetto a quello da est a ovest.
- >Stato di idratazione: i soggetti disidratati tendono ad avere una sintomatologia più intensa e di durata maggiore rispetto ai soggetti con un buono stato di idratazione.
- Stato di salute generale: i soggetti che soffrono di base di una o più condizioni patologiche hanno una minore capacità di adattarsi ai cambiamenti dei ritmi biologici e tendono ad accusare maggiormente il jet lag.