La dizione si compone di una serie di regole, grazie alle quali è possibile acquisire la corretta pronuncia della lingua italiana. Prendendo in considerazione le applicazioni pratiche, è evidente che l’uso principale è destinato ai campi legati all’uso della voce, e quindi ai settori come quelli del teatro, della lettura, del cinema, del canto, dell’orazione.
I laboratori di dizione sfruttano un approccio pratico e non solo teorico. La dizione, infatti, necessita dell’esercizio costante e del feedback di un professionista che sappia variare la propria pronuncia a seconda del contesto nel quale si presenta mediante la sua voce. La dizione è strettamente legata all’apparato fono-articolatorio in quanto l’acquisizione della corretta pronuncia di una lingua dipende dal modo di articolare le lettere dell’alfabeto proprio di quella lingua. La voce, essendo l’elemento che media tra noi e il pubblico, deve possedere una certa chiarezza e sicurezza al fine di veicolare, in maniera efficiente, il messaggio che deve trasmettere.
Per questo motivo, un laboratorio di dizione si focalizza su aspetti non automaticamente legati alle regole di dizione: la respirazione, l’esplorazione del proprio timbro ottimale e delle voci nascoste nel proprio apparato fonatorio, l’estensione della durata del fiato, la sillabazione. Come detto in precedenza, i campi applicativi sono per lo più legati alla recitazione e alla lettura. Ciò nonostante, acquisire la pronuncia corretta della propria lingua è estremamente utile allo scopo di accrescere le proprie conoscenze, costruire una certa immagine di sé, dimostrare chiarezza e precisione nell’esposizione delle proprie idee, opinioni, conoscenze.