Il mercato del petrolio italiano non ha certo la grandezza e l’importanza per competere con i big del settore internazionale (russi, sauditi o americani che siano). Tuttavia nel suo piccolo ha un ruolo strategico nel tessuto economico italiano.
L’importanza del mercato del petrolio italiano
Produzione e occupazione
I dati più recenti indicano che nel sottosuolo della penisola ci sarebbero circa 840 milioni di barili di greggio. Il controvalore di questa consistenza ammonta a decine di miliardi di euro. Già questa cifra fa capire che nel suo “piccolo”, il mercato del petrolio italiano ha una grossa rilevanza. Ancora di più se consideriamo che a livello occupazionale impiega circa 34 mila unità-anno (tra diretti e indiretti).
I giacimenti e la geografica territoriale
Geograficamente parlando, le regioni più interessanti per il mercato del petrolio italiano sono Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte al Nord, poi Basilicata, Molise, Lazio, Sicilia nel centro e Sud. E’ in questi territori che si concentrano le presenze di greggio più significative. Anche se le migliori piattaforme italiane fanno capo a ENI ed Edison, operano anche società petrolifere di piccola taglia.
Giova ribadire che siamo a cifre lontanissime da quelle dei big del settore. Nella classifica dei maggiori produttori di petrolio, gli Stati Uniti sono in vetta con 19,5 milioni di barili al giorno. L’Arabia Saudita e la Russia ne producono oltre 11. Canada, Cina e Iraq sono attorno ai 5 milioni di barili al giorno. Gli Emirati Arabi Uniti (UAE) 4,01 milioni. L’Italia si aggira intorno agli 80.000 barili al giorno.