Oliveri (ME) – Inspiegabile sequestro del «Mojito Club»
Redazione
La stagione estiva è per antonomasia il periodo delle ferie e dei divertimenti, ma anche delle opportunità lavorative, specialmente per i tanti giovani del Sud-Italia e della Sicilia, impegnati particolarmente nei lidi balneari, da decenni centri di intrattenimento e di socializzazione nelle località rivierasche, che accolgono migliaia di turisti, i quali non disdegnano di concedersi un refrigerio dall’opprimente calura col sorseggiare un drink alla frutta ed ascoltando tanta buona musica, emanata piacevolmente tutto il giorno dai medesimi stabilimenti marini. La vocazione turistica di alcune località viene tuttavia disattesa alcuni spiacevoli episodi, che lasciano un fondo d’amarezza e d’indignazione, allorquando alcuni vacanzieri non tollerano le emissioni sonore durante quelle ore notturne, che trasformano quei luoghi in centri della movida, data peraltro la difficoltà a dormire sotto l’afoso clima canicolare, precludendo sia ai giovani di trascorrere alcune ore liete, sia agli operatori della ristorazione di esercitare serenamente la loro attività economica. È il caso del lido «Mojito Club», il cui titolare MichelangeloAlessandro sta vivendo un autentico incubo, iniziato la notte di martedì 20 agosto alle ore 2:40, allorquando in stile retata sette pattuglie dei Carabinieri della Compagnia di Falcone, al comando del Maresciallo Giuseppe Emanuele, hanno apposto i sigilli, mentre era in corso una serata di intrattenimento musicale. «Il problema nasce da cinque persone, residenti del centro vacanze “La Tonnara”, le quali hanno dato vita ad un’autentica rappresaglia personale, – ha spiegato Michelangelo Alessandro – poiché hanno addotto lamentazioni del tutto prive di fondamento. La cosa, che mi ha colpito di più, è stato l’atteggiamento istigatorio e intimidatorio di alcuni Carabinieri, i quali mi hanno minacciato di farmi chiudere definitivamente il locale stilando inoltre un verbale, nel quale vi sono dichiarazioni mendaci, quali ad esempio che l’emissione sonora copre un raggio di trecento metri, quando invece, attraversando la strada, non si ha la diffusione di alcuna traccia sonora, oppure quella di somministrare bevande alcooliche ai minorenni, il cui divieto è anche posto per iscritto alle pareti interne ed esterne ed cui addetti sono molto meticolosi nell’osservarlo. Per tale vicenda sono pronto a difendermi legalmente in tutte le sedi preposte, poiché ritengo si sia causato un danno d’immagine alla nostra realtà lavorativa». Nessuna dichiarazione in merito a siffatta circostanza è pervenuta dal Sindaco, dott. Francesco Iarrera, della località ai piedi del Santuario di Maria SS. del Tindari, come a voler mantenere un atteggiamento neutrale, nonostante la normativa riguardante gli enti locali gli attribuisca poteri in materia economica, di ordine pubblico e nella regolamentazione degli orari di apertura e chiusura di qualsivoglia attività ricreativa. «Indignato, mi sono rivolto ad uno dei Carabinieri, il quale continuava a provocarmi dicendo che con siffatto gesto ci stanno togliendo il lavoro. – ha aggiunto il giovane titolare – Da quasi dieci anni insieme al celebre produttore e dj JoeBertè, nostro valente direttore artistico, abbiamo investito le nostre risorse per dare vita ad una realtà aggregativa sana, aperta a tutti e non abbiamo alcuna intenzione di rinunciarvi. A tal fine abbiamo iniziato una raccolta firme, già sottoscritta dalla maggior parte dei residenti il centro “La Tonnara” nonché degli operatori della vicina fiera ed in estensione agli avventori del nostro locale ed ai cittadini, che consegneremo protocollata al primo cittadino, al quale si dichiarerà di non avere mai sentito, specialmente nelle ore notturne della stagione estiva, emissioni sonore moleste, provenire dal Mojito Club; che a pochi metri fuori dal locale non si sente più musica ad alto volume; che esso non è adibito a discoteca, poiché privo di pista da ballo; che non venivano fornite drink alcoolici ai minori». Si tratta dunque di un atto d’ingiustificata arroganza, orientata a distruggere non solo la lodevole iniziativa di alcuni giovani di buona volontà, che si spendono per creare opportunità lavorative a se stessi ed ai loro concittadini, ma anche ad assestare un duro colpo ad una debole economia, quale quella del territorio di Oliveri, che si poggia sul turismo stagionale dei tre mesi caldi, da cui attinge tutta il suo reddito annuale.