Quali sono i vari tipi di carte di credito?
Cosa cambia tra le diverse carte di credito? Cercando informazioni su questo argomento è molto comune fare confusione, ed in certa misura è pure comprensibile, se vogliamo.In questo articolo proveremo a fare un po’ chiarezza, e troverete informazioni semplici e di facile utilizzo se state cercando una carta di credito nuova di zecca, magari per i vostri figli o per spese aziendali o, più semplicemente, per fare shopping online e offline.
Bisogna specificare, prima di tutto, che quelle che solitamente chiamiamo carte di credito sono chiamate così in modo improprio: a rigor di logica, infatti, le carte di credito dispongono di un credito, per l’appunto, che il titolare della carta potrà superare in qualsiasi momento, ovviamente entro i limiti massimi prestabiliti. Se ad esempio il fido è di 1000€ e la carta presenta sul conto 500 €, l’utente potrà spendere le 500 più le 1000€ extra fino ad un massimo di 1500€. Per questo motivo, le carte di credito sono in genere concesse solo a determinati profili professionali (esempio: dipendenti pubblici, dipendenti a contratto a tempo indeterminato) e sono quasi sempre negate ai liberi professionisti, perchè non hanno un reddito fisso dimostrabile.
Le carte di debito sono invece una tipologia molto più semplice e comune, e sono dette così le carte che sono in genere collegate di default ai nostri conti bancari. Se abbiamo 1000€ sul conto, quindi, in un determinato giorno, non potremo spendere più di 1000€ se prima non ci arriveranno altri soldi. Quindi queste carte sono molto diffuse, in genere costano poco e non permettono di sforare il limite massimo prestabilito dai soldi che effettivamente sono presenti sulla carta.
Le carte di credito aziendali sono sostanzialmente delle carte di debito pre-caricate, in cui è possibile spendere (da parte dei dipendenti e dei collaboratori a cui vengono assegnate) un limite massimo di soldi stabilito precedentemente dall’azienda che le distribuisce. Si tratta di uno strumento di pagamento molto comodo, soprattutto perchè permette di tenere sotto controllo i soldi, senza contare che in molti casi ci sono strumenti software a disposizione per integrarsi nella contabilità aziendale.
Le carte prepagate, alla fine, sono le più semplici di tutte: le compri vuote, senza soldi, e poi le ricarichi in banca, alle poste, dal tabaccaio e così via. Sono carte come la famosa PostePay o Lottomaticard, che possono avere un IBAN o meno, e che in genere vengono usate per spese all’occorrenza e non come conto principale – in genere, infatti, i nostri conti principali con qualsiasi banca sono tipicamente carte di debito.